Un illusorio ritorno allo stato di natura: appunti sulla derelizione
Il filosofo Rousseau preconizzò il passaggio da uno stato primordiale di natura alla società civile attraverso uno scaltro atto unilaterale: un individuo delimitò un terreno e ne affermò il dominio. Da qui l’inizio dell’epopea della proprietà privata. È possibile un ritorno allo stato primigenio? Questa provocazione è l’alibi per un agile viaggio attraverso la derelizione, un istituto paradossale nello spirito del Codice civile votato alla massimizzazione economico-commerciale della proprietà piuttosto che alla sua rinuncia. Si passeranno in rassegna i tratti principali di questo istituto, così come del suo contraltare dell’occupazione, con un excursus sui fondi con un proprietario sconosciuto. Fine ultimo di questo divertissement è una riflessione, d’uopo nella presente raccolta per i festeggiamenti del 75. della Società Svizzera degli Ufficiali del Registro fondiario, su uno dei possibili sviluppi futuri (e forse distopici) del registro fondiario: lo stato di fiducia tecnologico.
Indice
- 1. Introduzione
- 2. Il figlio reietto del Codice borghese
- 3. La derelizione di fondi
- 3.1. Concetto
- 3.2. Dichiarazione di rinuncia alla proprietà e iscrizione nel libro mastro del registro fondiario
- 4. Forme spurie di derelizione
- 5. Derelizione di una quota di comproprietà di un fondo dipendente: un caso ticinese
- 6. Lo strano caso del proprietario sconosciuto
- 6.1. Origine
- 6.2. Fondi persi per sempre?
- 7. La sorte del fondo derelitto
- 7.1. Il bivio del diritto pubblico cantonale
- 7.2. L’occupazione
- 8. Riflessioni conclusive
- 8.1. La ragnatela del Codice borghese
- 8.2. Verso un nuovo stato globale di fiducia tecnologica?
Loggen Sie sich bitte ein, um den ganzen Text zu lesen.
Es gibt noch keine Kommentare
Votre commentaire sur cet article
Les abonné-e-s à cette revue peuvent prendre part à la discussion. Veuillez vous connecter pour poster des commentaires.
Aucun commentaire